Come funziona
L’intervento strategico è indirizzato alla soluzione del problema.
Il presupposto di base dell’approccio strategico consiste nell’individuare le modalità attraverso le quali la persona percepisce e reagisce ( sistema percettivo-reattivo) in modo disfunzionale alla realtà circostante e quindi anche ai possibili problemi che inevitabilmente si presentano, generando così un circolo vizioso che si autoalimenta e aggrava la situazione.
Il compito del terapeuta strategico è quindi quello di interrompere, attraverso l’utilizzo di protocolli d’ intervento specifici per ogni tipo di problematica, quel circuito patologico. Questo fa sì che la persona si trovi a percepire la realtà che prima appariva problematica in modo nuovo e grazie all’ acquisizione di strategie particolarmenete funzionali si senta in grado di gestirla; in altri termini, se la percezione del problema assume caratteristiche diverse, anche  diventa inevitabile e con esso la soluzione.
 La comunicazione è il principale veicolo di cambiamento. 

.L’intervento terapeutico consiste nel portare la persona ,attraverso elaborate forme di comunicazione (  metafore, ristrutturazioni..) ad eseguire tra una seduta e l’altra prescrizioni di comportamenti specifici  finalizzati al raggiungimento dell’ obiettivo concreto concordato fin dalla I seduta.

Cenni storici
L'approccio strategico ai problemi personali e interpersonali è nato e si è sviluppato all'interno del contesto della psicoterapia e ha avuto  origine in campo antropologico dagli studi sulla comunicazione di Gregory Bateson; in campo filosofico dagli sviluppi costruttivisti dell'epistemologia cibernetica, maturati da Heinz von Foerster ed Ernst von Glasersfeld;  in ambito terapeutico dagli studi di Milton Erickson sulla suggestione ipnotica.  Ricercatori quali J.Weakland, R Fisch, J. Haley, J. Beavin, Don D. Jackson, e in particolare Paul Watzlawick famoso studioso della comunicazione umana, hanno  apportato una nuova concezione della malattia psichica .
In Italia, il prof. Giorgio Nardone ha il merito di aver sistematizzato gli studi sopra citati, e di aver sviluppato specifici protocolli d’intervento terapeutico. Ha pubblicato numerosi lavori in Italia e all’estero. Ricopre la carica di direttore della Scuola di Specializzazione in Terapia Breve Strategica e del Centro di Terapia Strategica di Arezzo (fondato nel 1987 da Giorgio Nardone e Paul Wazlawick) al quale sono affiliati numerosi centri in tutta Italia.